Cedro dell’Himalaya

 

È un sempreverde, originario dell’Himalaya, dal rapido accrescimento che arriva anche a 30-40 metri di altezza; in Italia è forse il Cedro più diffuso nei
parchi e nei giardini. Ha un aspetto conico-piramidale con apice pendulo. I
rami, che hanno andamento orizzontale o verso il basso con apici molli, penduli, distinguono questo dagli altri Cedri. Il tronco è dritto, massiccio.

 

 

 

 

La corteccia è di colore bruno scuro e si sfalda in placche verticali (ossia strette fessure) negli esemplari adulti

Le foglie sono persistenti, aghiformi, lunghe anche fino a 5 cm; differiscono da quelle degli altri Cedri perché sono di un verde più chiaro, più lunghe, soffici e di forma triangolare. Aghi solitari crescono sui germogli dell’anno corrente, mentre gli aghi più vecchi sono riuniti in ciuffi (rosette) di 20-30 sui corti rametti laterali.

 

 

I fiori sono meno frequenti che negli altri tipi di Cedro: quelli maschili sono eretti e liberano il polline giallo in Autunno, quelli femminili sono verdi.

 

 

 

 

 

 

I frutti sono coni ovoidali di 8-12 cm con apice piatto; non si formano sempre e si posizionano nelle parti alte della chioma. Inizialmente sono verdastri poi diventano brunastri, maturano in 2 anni e poi si sfaldano in squame; il rachide resta sull’albero.

 

 

        CURIOSITA’

Questa conifera è stata introdotta in Europa solo nel 1822 ed è stata subito apprezzata per il suo valore ornamentale. Nei paesi d’origine ha importanza religiosa: è noto come “albero degli dei” ed è considerato simbolo della fertilità e di durevolezza.

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